Si è conclusa domenica 3 novembre la mostra fotografica l’ORSO storia di un ritorno organizzata dal fotogruppo Effeotto con il patrocinio del Comune di Cernsuco Lombardone, del Centro Studi Fauna Vertebrata Luigi Cagnolaro/Società Italiana di Scienze Naturali, del DARWIN Ricerca e Divulgazione Naturalistica, del Comitato Scientifica Culturale Club Alpino Italiano-SEM e del Gruppo Grandi Carnivori CAI, nell’ambito della manifestazione M’ammalia – La settimana dei Mammiferi.
La serata inaugurale del 26 ottobre è stata dedicata dalla zoologa Castiglioni e lo storico della fauna Aldo Oriani, del Centro Studi Fauna Vertebrata “Luigi Cagnolaro”- Società Italiana di Scienze Naturali, alla presentazione dell’orso, nelle sue varie specie, e alla sua storia in Italia. La partecipazione di pubblico è stata ampia, come fatto notare dal presidente del fotogruppo Giuseppe Gironi e l’assessore Valeria Pirovano durante l’introduzione alla serata.
Grazie alla presenza dei fotografi Massimiliano Orpelli, Walter Barbolini, Roberto Agnelli e Marco Mattiussi anche i fotografi amatoriali presenti in sala hanno potuto assaporare le avventure legate alla fotografia di questo maestoso animale nel suo habitat.
A venti anni di distanza dall’avvio del progetto life Ursus gli orsi sono tornati a ripopolare le Alpi.
Ma chi è l’orso bruno? E’ possibile convivere pacificamente col plantigrado? L’uomo in passato ha fatto il possibile per eliminarlo dal territorio alpino, oggi si lavora in senso contrario nel tentativo di riavere una popolazione vitale sulle nostre montagne.
Durante la serata Roberta Castiglioni e Aldo Oriani ci parleranno della difficile convivenza con gli orsi in epoca storica e come veniva affrontato il problema. Verranno esposti i resoconti delle cacce e degli incontri uomo-orso, nonché le tracce nella cultura locale: toponomastica, folklore, arte, normativa e religione, fino al momento in cui l’orso scompare quasi totalmente dal territorio alpino. Poi col progetto di ripopolamento, avviato venti anni fa, assistiamo al ritorno del signore dei boschi sul territorio, tra sentimenti controversi e problematiche a volte di difficile gestione con le comunità locali a causa dell’impatto che la specie può avere su alcune attività economiche.
Scopo della serata è di dare un ulteriore contributo alla conoscenza dell’orso, poichè informazione e sensibilizzazione sono elementi fondamentali al fine della conservazione di una specie che può creare problemi di convivenza.
L’orso ha un valore biologico, culturale e sociale che va valorizzato.
Le fotografie, di grande pregio, esposte nei due weekend della mostra sono state realizzate da Massimiliano Orpelli, Fabrizio Zanzi, Walter Barbolini, Roberto Agnelli e Marco Mattiussi.